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Asilo nido e mense scolastiche: a che punto siamo

Nel mese di maggio abbiamo lanciato una petizione per apportare alcune modifiche al provvedimento su asili nido e altri servizi pubblici, di seguito un aggiornamento in tre punti.

  • Ad oggi solo il 13% dei bambini ha accesso al nido o ad altri servizi pubblici per la prima infanzia, negli ultimi 10 anni non ci sono stati progressi significativi e alcuni territori continuano ad essere particolarmente penalizzati. Il decreto legislativo 65 del 13 aprile 2017, che prevede l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni ha perso una grande occasione, perché ha sancito un obiettivo solo tendenziale del 33% di copertura della popolazione sotto i tre anni di età a livello nazionale. Chiediamo che il Piano di azione nazionale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione, che il governo è chiamato ad emanare entro fine anno per dare concreta attuazione alla riforma, destini adeguate risorse per raggiungere senza indugio – e non progressivamente e gradualmente - l’obiettivo di escludere i servizi educativi per l’infanzia dai servizi a domanda individuale.
  • Il 48% degli alunni continua a non poter usufruire della mensa scolastica, più di 1 bambino su 20 (tra 1 e 15 anni) non riceve un pasto proteico al giorno. Chiediamo che il Parlamento approvi una legge per rendere la mensa scolastica un servizio pubblico essenziale, con accesso gratuito per le famiglie in condizioni di povertà, e che il Governo sblocchi i fondi europei (FEAD) già stanziati e non utilizzati per l’apertura di mense nelle scuole più svantaggiate.
  • In Italia più di un milione di bambini vive in condizioni di povertà assoluta, senza l’indispensabile per la vita quotidiana. Il Piano di contrasto alla povertà (Legge delega 33/2017) varato con legge delega 33/2017 dal Parlamento deve segnare l’inizio di un intervento su larga scala e continuativo che abbia al centro la lotta alla povertà minorile in tutte le sue forme. Chiediamo che il Governo proceda a dare attuazione immediata alla legge 33, secondo i criteri e le modalità concordate con il Memorandum di intesa dello scorso aprile tra il Governo e l’Alleanza contro la povertà. Il decreto legislativo dovrà rafforzare in modo strutturale i servizi sociali ed educativi, a partire dai territori più deprivati, per garantire ad ogni bambino in povertà un effettivo sostegno educativo e sociale.