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Yemen: triplicato il costo e i tempi per il trasporto degli aiuti salvavita a causa della scarsità di carburante. Gravi conseguenze per centinaia di migliaia di bambini e le loro famiglie

La sempre maggiore carenza di carburante nel nord dello Yemen avrà gravi conseguenze su centinaia di migliaia di bambini e sulle loro famiglie, già colpite da 5 anni di crisi umanitaria a causa del conflitto.

C’è il rischio crescente di un picco nella diffusione del colera e di altre malattie legate all’acqua perché i sistemi di filtraggio non possono funzionare e i camion che trasportano l’acqua potabile non hanno più benzina. La carenza di carburante determina anche un aumento dei prezzi del cibo e peggiora la crisi sanitaria per i rallentamenti nella distribuzione del cibo e dei medicinali, e gli ospedali sono in difficoltà perché il diesel è indispensabile per far funzionare i generatori. Tutto questo di fatto non fa che aumentare le sofferenze dei bambini e delle loro famiglie, che stanno già vivendo già la peggiore crisi umanitaria al mondo, arrivando al punto che i genitori non potranno portare i propri figli in ospedale a causa dei costi del trasporto.

“La crisi del carburante sta già penalizzando le operazioni umanitarie di Save the Children, dobbiamo avere la possibilità di trasportare gli aiuti alle diverse strutture che supportiamo. Tra agosto e settembre c’è stata una diminuzione del 60%[1] nei quantitativi di benzina che arrivavano dal porto di Hodeidah. Un decreto del Governo yemenita ha stabilito che si debbano pagare le tasse doganali ad Aden perché le navi siano poi autorizzate a scaricare a Hodeidah, e questo significa costi doganali doppi. Il prezzo della benzina è aumentato del 100% negli scorsi 40 giorni, con un conseguente rincaro del 30% nei costi di trasporto degli aiuti salvavita alle comunità. Per un trasporto che prima richiedeva un giorno ora ci vogliono almeno 3 giorni in attesa della benzina, con grandissimi ritardi nella consegna del cibo e delle medicine alle comunità,” ha dichiarato Tamer Kirolos, Direttore in Yemen di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.     

“Chiediamo alla comunità internazionale di fare pressione sul Governo dello Yemen perché questo decreto venga ritirato, in modo che la crisi in atto possa essere scongiurata. È fondamentale che ci sia un accesso libero e senza ostacoli per gli aiuti umanitari e i beni commerciali, compreso il carburante, perché si tratta di risorse vitali per le famiglie.” 

L’acqua potabile e un’igiene adeguata sono indispensabili per prevenire epidemie come il colera e per ridurre i rischi di malnutrizione grave o acuta. In Yemen, i casi sospetti di colera diagnosticati quest’anno sono già 620.348, con un aumento del 25% dei casi nei bambini sotto i 5 anni[2].  

Conseguenze sono prevedibili anche per altri servizi pubblici, come gli impianti per il trattamento delle acque reflue, creando ulteriori rischi per la salute pubblica, come lo straripamento delle fognature. Con un Paese già alle prese con la grave crisi alimentare dovuta alle violenze e alla crisi economica, un aumento dei prezzi del cibo non farà che peggiorare la situazione, aumentando probabilmente l’incidenza della malnutrizione, e mettendo le famiglie di fronte alla difficoltà di garantire ai propri figli l’accesso ai servizi essenziali come l’istruzione e l’assistenza sanitaria.     

Per supportare l'intervento di Save the Children in Yemen: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/risposta-alle-emergenze/eme...

Per ulteriori informazioni:

Tel 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] https://www.vimye.org/doc/OSMonthly/Operational_Snapshot_September2019.png

[2] https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/CoPub_Yem_Situ...