L’Organizzazione sottolinea come Il fenomeno migratorio non possa più essere affrontato come un’emergenza o rischiamo di perdere intere generazioni di bambini.
L’Istituto degli Innocenti e Save the Children accendono i riflettori sul valore futuro della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a 30 anni dalla sua adozione.
In relazione ai nuovi dati sulla povertà diffusi oggi dall’Istat, Save the Children chiede che la politica lavori a un piano nazionale di contrasto alla povertà minorile che non può più essere procrastinato.
Save the Children sottolinea come poco chiare siano le soluzioni alternative a disposizione delle famiglie, in seguito alla decisione delle autorità di radere al suolo qualsiasi struttura utilizzata dai rifugiati che non sia fatta di legno o plastica.
I corpi carbonizzati dei minori trovati nelle case date alle fiamme. Save the Children chiede una indagine indipendente che faccia luce sugli attacchi.
Se vivessero tutti in unico Paese, costituirebbero il nono Stato più popoloso al mondo. In Italia, negli ultimi due anni, quasi 500 casi di occupazione irregolare di bambini e adolescenti.
Il maestro e filosofo incontra Daniela Fatarella, vice-Direttore Generale di Save the Children, per un dialogo profondo sulle motivazioni di una collaborazione iniziata nel 2013. In programma anche 2 laboratori di lettura "teatrante" per i bambini.
Tre neonati su 4 tra i rifugiati Rohingya a Cox’s Bazar, in Bangladesh, sono stati messi al mondo in abitazioni insicure e insalubri, senza alcun tipo di assistenza, mettendo a grave rischio la loro vita e quella delle loro mamme.
L’Organizzazione diffonde il nuovo rapporto sulla condizione dei bambini nel mondo che sottolinea tuttavia progressi significativi rispetto a 20 anni fa, con 280 milioni di minori in meno privati della propria infanzia.
Il libro di Raffaela Milano, edito da Rizzoli, sarà presentato a Palazzo Marino il 29 maggio in un incontro a cui parteciperà il Sindaco Giuseppe Sala, Claudio Tesauro, Beppe Severgnini e Roberta Scorranese
Gli ultimi 12 bambini uccisi hanno perso la vita nella violenta escalation iniziata a fine aprile che ha costretto alla fuga 180.000 persone, tra cui 80.000 bambini.