Fame nel mondo: un bambino ogni due secondi destinato a soffrirne
Jonathan Hyams / Save the Children
Nel 2024 nel mondo sono nati 18,2 milioni di bambini destinati a soffrire la fame: sono stati uno ogni due secondi, più di un terzo degli abitanti dell’Italia.
La malnutrizione acuta è il killer silenzioso per circa la metà dei decessi nel mondo dei bambini sotto i 5 anni. Per questo motivo rilanciamo la campagna di sensibilizzazione “Emergenza fame”, per porre l’attenzione sulla malnutrizione infantile, che dopo decenni di progressi ha subito una drammatica inversione di tendenza: ora più che mai serve agire sulle cause profonde della fame nel mondo con misure strutturali e durature.
Fame nel mondo: i dati
Il 16 ottobre si celebrerà la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, un’occasione importante per parlare della malnutrizione acuta che sottrae forza ai più piccoli, ostacola la loro crescita e li priva del domani. Bambine e bambini non dovrebbero mai doversi domandare se mangeranno, quando lo faranno o cosa avranno da mangiare. Dovrebbero solo pensare di giocare, crescere e imparare liberamente.
Eppure, oggi il mondo volge lo sguardo altrove, mentre assistiamo a un preoccupante passo indietro. Lo dimostrano questi dati sulla fame:
- Analizzando la situazione in 20 Paesi colpiti da conflitti, si evince che circa 44 milioni di bambine e bambini sotto i cinque anni, più di uno su tre, soffrono di arresto della crescita legato alla malnutrizione (stunting).
- Nel mondo nel 2024, 150 milioni di bambini erano affetti da stunting, un numero ben lontano dall'obiettivo globale che si prefiggeva di non superare i 108 milioni entro il 2025.
Gli ultimi dati hanno evidenziato un aumento della malnutrizione cronica che rischia di interrompere i progressi compiuti negli ultimi due decenni. - Oltre la metà dei minori sotto i 5 anni in condizione di malnutrizione acuta vive in Asia (51%) e più di 2 su 5 in Africa (43%). Di tutti i bambini sotto i 5 anni in malnutrizione acuta, più di 3 su 5 (il 70%) vive in Asia e più di uno su 4 (il 27%) in Africa.
È possibile sostenere la campagna “Emergenza Fame” con un sms o chiamando da rete fissa il 45583 o chiamando l’800 08 18 18.
Fame oggi: cause e luoghi più colpiti
Nel mondo, 131 milioni di bambini vivono in aree colpite da gravi crisi.
Cause come conflitti, sfollamenti, eventi climatici catastrofici, povertà estrema e aumento del costo del cibo hanno aggravato le condizioni nutrizionali dei minori nel mondo. Sono sempre i bambini a essere i più esposti in situazioni di emergenza alimentare e, senza cibo sufficiente e un corretto apporto nutritivo, corrono un elevato rischio di malnutrizione, che costituisce un serio pericolo per la loro sopravvivenza.
Tra i luoghi più colpiti dalla fame oggi, Gaza, Sud Sudan, Somalia, Siria, Afghanistan. In alcuni luoghi la fame è stata deliberatamente utilizzata come arma di guerra: Gaza è l’esempio più eclatante, dove secondo le Nazioni Unite i bambini e le bambine sotto i 5 anni costituiscono l’80% delle morti per fame e almeno 132 mila bambini sotto i cinque anni sono a rischio di morte per malnutrizione acuta. L’assedio totale sul cibo e sui beni di prima necessità ha ridotto le famiglie in condizioni disumane e ha contribuito a creare una catastrofe umanitaria senza precedenti. Di fatti, ad agosto scorso è stata ufficialmente dichiarata la carestia a Gaza City, con la classificazione IPC fase 5 (“catastrofe” o “carestia”) da parte dell'Integrated Food Security Phase Classification, che ha riferito che oltre mezzo milione di persone, per metà bambini, stanno affrontando livelli catastrofici di fame.
In Sud Sudan, un mix letale di conflitti, cambiamenti climatici e povertà ha fatto salire il numero di bambini sotto i 5 anni in condizione di malnutrizione acuta potenzialmente mortale da 2,1 a 2,3 milioni, con un incremento del 10,5%.
In Siria, 500.000 bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione cronica, una forma persistente nota come ritardo della crescita, che provoca danni irreversibili allo sviluppo fisico e mentale, compromettendo apprendimento e produttività, con effetti che possono durare tutta la vita.
La Nigeria è il Paese con il numero più alto di bambini malnutriti (5,4 milioni), seguita dalla Repubblica Democratica del Congo (4,5 milioni) e dall’Afghanistan (3,5 milioni).
L’insicurezza alimentare, però, non è causata solo dalle guerre: anche gli eventi climatici estremi, come alluvioni e siccità, limitano sempre di più l’accesso dei bambini al cibo.
In Somalia, colpita da decenni dalla crisi climatica, la fame ha raggiunto livelli estremi. Entro la fine del 2025, circa 4,4 milioni di persone – una su cinque – affronteranno alti livelli di insicurezza alimentare acuta.
In Pakistan, tra i Paesi più colpiti dalla crisi climatica, oltre 1,4 milioni di bambini sono nati già in condizione di fame. Il Paese registra il secondo numero più alto di nascite in queste condizioni tra quelli con più del 20% della popolazione sottonutrita. Attualmente, 1,6 milioni di bambini sotto i 5 anni sono colpiti da malnutrizione acuta.
Anche l’Afghanistan vive una delle peggiori emergenze alimentari al mondo: circa un terzo della popolazione, ovvero 15,8 milioni di persone, affronta insicurezza alimentare acuta, e 8 milioni tra donne e bambini necessitano di assistenza nutrizionale. Le cause sono profonde e strutturali: povertà cronica, anni di conflitti, il recente terremoto e i tagli agli aiuti umanitari, che stanno spingendo un bambino su cinque verso una fame critica.
Emergenza Fame: il nostro lavoro
Quando la fame colpisce, i nostri operatori sul campo garantiscono l’accesso ai servizi sanitari e nutrizionali essenziali. Lavoriamo ogni giorno per rispondere alle gravissime crisi alimentari nei contesti più difficili del mondo, interagendo inoltre, con partner e soggetti istituzionali allo scopo di investire risorse laddove abbiano un impatto significativo sulla sicurezza alimentare e sui mezzi di sussistenza delle famiglie.
Per salvare la vita dei bambini gravemente malnutriti basta dargli accesso a cibo ad alto contenuto nutrizionale, come gli High Energy Biscuits, dei biscotti secchi arricchiti con vitamine e minerali, utilizzati per fornire energia rapida in situazioni di emergenza, o il cosiddetto Plumpy Nuts, che è una crema densa a base di arachidi, arricchita con proteine, grassi, vitamine e sali minerali. È utilizzata per il trattamento della malnutrizione acuta grave nei bambini, ed è fondamentale per i nostri programmi perché non ha bisogno di acqua o di refrigerazione.
“È inaccettabile che, ogni due secondi, nel mondo nasca un bambino destinato a soffrire la fame. [..] Servono interventi urgenti per garantire cibo, nutrizione, assistenza sanitaria, acqua, servizi igienici e sanitari, protezione e sostegno ai mezzi di sussistenza. Ma serve anche agire sulle cause profonde della fame con misure strutturali e durature. È tempo di riportare i bambini al centro dell’agenda globale e rilanciare con forza la lotta contro la malnutrizione”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia.
Sostieni “Emergenza Fame”
Lanciamo la campagna “Emergenza fame”, per portare assistenza a tutte le bambine, i bambini e alle loro famiglie nelle aree dove c’è più bisogno di aiuto. Dal 10 ottobre al 9 novembre è possibile sostenere la campagna, per dare cibo terapeutico, acqua e cure mediche a tanti bambini malnutriti, donando 2 euro con un SMS al 45583 dal proprio cellulare personale WindTre, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Fastweb, Coop Voce, Tiscali; 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WindTre, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e 5 euro da Convergenze, PosteMobile.
Per approfondire, leggi il comunicato stampa.
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