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La voce dei ragazzi: idee e proposte dei consigli consultivi

La voce dei ragazzi: idee e proposte dei consigli consultivi

Sottosopra e Fuoriclasse si incontrano nei consigli consultivi: idee e proposte dalla voce dei ragazzi “Se i ragazzi/e sono in grado di esprimere le loro opinioni su questioni che li riguardano (art. 12), hanno bisogno di informazioni (articolo 17) e di essere in grado di riunirsi con gli altri per discutere delle questioni (articolo 15). Senza la libertà di espressione e la libertà di pensiero (articoli 13 e 14), i bambini non possono avere una voce”. * 

I consigli consultivi rappresentano un importante esercizio di partecipazione per studenti e docenti, ad oggi sperimentato nelle scuole primarie e secondarie di primo grado delle sei città (Bari, Crotone, Milano, Napoli, Scalea, Torino) in cui è presente Fuoriclasse, programma di contrasto alla dispersione scolastica. In particolare, consentono agli studenti di promuovere azioni che li fanno sentire protagonisti di uno spazio di vita in cui crescere serenamente, ai docenti di cogliere un ulteriore punto di vista dei propri studenti, valorizzarli nella loro completezza di bambini e adolescenti con bisogni e desideri.

L’obiettivo ultimo è migliorare il benessere a scuola di tutti i soggetti che ne fanno parte anche per contrastare la dispersione scolastica, adottando metodologie sempre più affini ai bisogni emersi. Attraverso attività e approcci basati sull’apprendimento cooperativo, si parte dall’individuazione dei bisogni degli studenti, lavorando su tre macroaree specifiche: didattica, struttura scolastica e relazioni all’interno del gruppo classe e nella scuola.

L’incontro/confronto all’interno di questo spazio di partecipazione con alcuni rappresentanti di SottoSopra, il movimento di ragazze e ragazzi per Save the Children, è scaturito in modo naturale, data la centralità del processo di consultazione che contraddistingue da un lato SottoSopra a livello cittadino e nazionale, dall’altro il consiglio consultivo nell’ambito scolastico.

Questo è quanto è accaduto a Bari, Torino e Napoli ed è quello che vogliamo raccontare attraverso la voce dei diretti partecipanti all’esperienza.

Bari: la voglia di cambiare insieme la realtà che ci circonda La proposta di far partecipare Fabiola, Pierangelo e Flavio in qualità di rappresentanti SottoSopra al consiglio consultivo della scuola secondaria di I grado Verga di Bari, nasce dal bisogno molto sentito in tutte le classi di risolvere problemi di discriminazione e bullismo e di sensibilizzare gli studenti ad assumere comportamenti adeguati all'Istituzione scolastica e al rispetto di docenti, compagni e ambiente scolastico (avere cura degli spazi e pulizia delle aule).

Il tema è particolarmente sentito anche dal gruppo cittadino di SottoSopra, che qualche settimana fa ha lanciato la campagna di sensibilizzazione a livello nazionale #nonsimuoreperdiscriminazione ed è impegnato alla progettazione di una giornata nazionale contro il bullismo con il supporto dell’Assessore alle politiche giovanili della città di Bari. Fabiola, peer educator del gruppo SottoSopra Bari per Save the Children, ha co-condotto un’attività sul processo di consultazione ed elaborazione di una proposta di sensibilizzazione sul tema del bullismo da attuare all’interno della scuola. Racconta così la sua esperienza:

Ciò che è emerso fin dal primo impatto con i ragazzi dei consigli consultivi, è stata la voglia di far sentire le proprie voci, idee e testimonianze, una partecipazione attiva e matura nonostante sia caratterizzata dall’innocenza e purezza di ragazzi di dodici anni.

Quello che mi ha colpito di più è stata l’assenza di imbarazzo nell’esporre le proprie idee in presenza sia di figure adulte, sia di ragazzi più grandi che non avevano mai incontrato prima: questo è sintomo di una grande voglia di cambiare la realtà che li circonda. Ogni scuola dovrebbe dar voce ai ragazzi perché sono loro i protagonisti in classe e saranno loro a diventare la futura classe dirigente del paese. I consigli consultivi incentivano il ragazzo alla partecipazione attiva e incrementano il pensiero critico, qualità che dovrebbero essere fondamentali per l’uomo del XXI secolo.

Torino: la magia dell’incontro e della condivisione A Torino, una delle proposte emerse dai consigli consultivi nelle scuole secondarie di primo grado, prevedeva la realizzazione di incontri con esperti esterni su temi scelti dai ragazzi stessi, tra cui il bullismo, nello specifico: “Bulli: lo siete o lo vivete? Come reagire?”. Dima e Anna, del gruppo cittadino SottoSopra Venezia, sono quindi arrivati a Torino per cimentarsi nella conduzione di un laboratorio proprio su questo tema. L’esperienza la racconta Paola Pellegrino, coordinatrice del progetto Fuoriclasse:

Credo che per i ragazzi di SottoSopra sia stato un momento formativo di alto livello; sul campo, con classi molto complesse ma in una situazione protetta perché in presenza dei referenti dei progetti che hanno potuto garantire loro anche una rielaborazione successiva.
 
Per gli studenti Fuoriclasse, allo stesso tempo, Dima e Anna sono stati degli esempi positivi di protagonismo, condivisione e partecipazione. Quello a cui noi adulti abbiamo assistito è stata una sintonia spontanea e quasi immediata, una condivisione coraggiosa di esperienze e vissuti personali, una lettura molto onesta delle complesse dinamiche che si innescano tra vittima, aggressore e complici a partire dai vissuti di ciascuno e dall’analisi della situazione interna alla classe e alla propria scuola. Al termine dei laboratori ciascun ragazzo di Fuoriclasse ha scritto su un foglio un messaggio indirizzato al gruppo SottoSopra di Venezia ed ora questi ultimi si stanno adoperando per rispondere alle loro domande.
 
I ragazzi hanno saputo tendere fili invisibili tra le diverse realtà, fili che se tessuti con passione, cura e costanza potranno creare trame stimolanti e protettive intorno al loro futuro.
 

Anche due studentesse Fuoriclasse, raccontano come sia stato inaspettato e coinvolgente affrontare un argomento così delicato con ragazzi poco più grandi di loro: “Non è la stessa cosa parlare di bullismo con gli adulti; con ragazzi quasi nostri coetanei ci capiamo meglio, hanno vissuto o stanno vivendo situazioni molto simili alle nostre, ci sentiamo più liberi, ci possiamo scambiare anche le esperienze che abbiamo vissuto”.

Napoli: l’entusiasmo di collaborare con dei veri Fuoriclasse Per concludere, riportiamo la voce di Maria, del gruppo SottoSopra di Napoli:

Prendere parte ad un incontro del progetto Fuoriclasse è stato come tornare nel passato; rivivere le dinamiche della scuola media con occhi diversi e diventare coscienti che a quell'età si hanno davvero pochi professori che prendono in considerazione le proprie idee.
 
Ho lavorato con un gruppo di ragazzi che ha ragionato proprio sulla relazione alunno-docente. Sono rimasta molto colpita dai loro ragionamenti per niente superficiali. Avevano delle idee razionali, motivate e giuste; trovavano qualche piccola difficoltà soltanto nell'articolarle velocemente e quindi si affaticavano per discutere con professori pronti a giungere a conclusioni affrettate. Quando si è arrivati alla restituzione si è creato un bel dialogo, i ragazzi erano eccitati all'idea di poter portare le loro proposte di cambiamento alla dirigenza.
 
Spero che saranno presi in considerazione, che l'aiuto che abbiamo dato loro io e gli altri ragazzi di SottoSopra possa rivelarsi utile per trasformare quelle interessanti idee in proposte concrete. Spero che riescano a migliorare la loro scuola e, nel contempo, la loro relazione coi docenti.
 

Visita la community dei ragazzi di SottoSopra: http://sottosopra.savethechildren.it/ *Citazioni della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, tratte dalla pubblicazione “I consigli consultivi del programma Fuoriclasse: una buona pratica e un modello replicabile per l’attuazione del principio di partecipazione nelle scuole”.