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Voci dal campo Yemen: sono determinata a salvare ogni bambino

Edificio crollato Yemen

Erano le 2 di notte e io e mio marito stavamo dormendo quando un missile è caduto vicino alla nostra casa. In quel momento abbiamo realizzato che la guerra era arrivata anche da noi, a Sana’a la capitale. Terrorizzati ci siamo precipitati negli spazi comuni dell’edificio. Abbiamo spento le luci e, tutti abbracciati, abbiamo iniziato a pregare.

Eravamo in panico e piangendo chiamavamo le nostre famiglie per dirci addio.

I vicini, insieme ai loro figli, ci hanno seguiti verso il pian terreno e ci siamo riuniti tutti sotto le scale. Non dimenticherò mai quel giorno, più di 200 missili sono stati lanciati sulla città, uccidendo e ferendo molte persone.

I missili quando cadono è proprio come nei film; senti un fischio, poi una luce illumina a giorno e infine il boato distrugge i vetri e le porte. Quel giorno 55.000 persone sono state ferite, di queste 3.000 erano bambini.

Quella sensazione che tu, la tua famiglia o un amico possa essere colpito è stremante. Ogni missile che cade hai la certezza che ha ferito qualcuno o fatto vittime innocenti.

Una sola settimana prima ho scoperto di essere incinta. Mi chiedo come posso crescere mio figlio in un ambiente positivo. In guerra anche le cose più semplici non lo sono affatto, come dormire la notte sotto il continuo rumore dei jet. Ho provato a cambiare casa, al fine di trovare un luogo più sicuro. Sono stata da parenti e amici e ho cambiato cinque volte alloggi perché nessun luogo in Yemen è più sicuro.

Sono un’operatrice di Save the Children, per questo mi sono dovuta fare coraggio e tornare alla mia casa e continuare il mio lavoro sul campo. Lungo la strada da casa al lavoro, oggi, vedo solo strade vuote senza una persona fuori casa. I negozi, i ristoranti sono tutti chiusi e le persone piano piano cercano di andarsene per trovare un luogo sicuro.

In ufficio è fantastico vedere che tutto lo staff è sempre presente nonostante i pericoli e la paura della guerra. Siamo circa 50 persone, determinate a far sì che il nostro lavoro porti a proteggere tutti i bambini e le loro famiglie sotto assedio.

Ora che sono mamma mi sento determinata come non mai sapendo che i bambini in Yemen vengono feriti e uccisi a migliaia. Questa guerra mi ha insegnato quanto sia determinante il nostro lavoro ed ognuno di noi è fiero di partecipare a questa giusta causa: salvare tutti i bambini.

La storia qui raccontata è di Sukaina Sharafuddin, operatrice per Save the Children in Yemen.

Aiutaci a proteggere i bambini in Yemen: 

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