Diritti dei genitori nei primi 1000 giorni: tutele e supporto in Italia

Lorenzo Pallini/Save the Children
In occasione della Giornata Mondiale dei Genitori, celebrata il 1° giugno e istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2012, è importante ricordare quanto diventare genitori rappresenti un momento unico, profondo e spesso complesso. I primi 1000 giorni di vita di un/abambino/a sono fondamentali per lo sviluppo e l’equilibrio dell’intera famiglia. In questa fase così sensibile, mamme e papà hanno bisognodi sostegno concreto e di sapere quali sono i diritti e le misure di tutela previste dalla normativa italiana.
I DIRITTI DEI GENITORI NEI PRIMI MILLE GIORNI
Diventare genitori è un’esperienza trasformativa poiché produce un cambiamento di status, di visione, aspettative ed equilibri emotivi. È normale che i genitori che vivono i cosiddetti primi 1000 giorni di vita si devono considerare tutte e tutti vulnerabili. Per questo motivo la genitorialità, soprattutto e non solo- nella sua fase iniziale, merita attenzione, cura e tutele concrete. In Italia, esistono una serie di diritti e tutele pensate per sostenere i genitori nel delicato periodo della gravidanza e dei primi anni di vita del bambino o della bambina. Queste misure mirano a garantire il benessere della famiglia, promuovendo un ambiente favorevole alla crescita del/della neonato/a.
Diritti dei genitori: iniziamo dalla salute
L’assistenza sanitaria è garantita a tutte le persone italiane e straniere aventi diritto, attraverso l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e viene erogata da una rete di servizi territoriali e ospedalieri (assistenza medica e pediatrica, farmaceutica, specialistica ambulatoriale, ospedaliera, domiciliare e consultoriale) gestiti dalle Regioni.
Diritti e salute in gravidanza
Già durante la gravidanza, tutte le donne hanno diritto a ricevere cure mediche gratuite e sicure grazie al Servizio Sanitario Nazionale. Gli ospedali pubblici sono luoghi accessibili e protetti, dove ogni persona deve essere informata con chiarezza sulle terapie, sui farmaci e sulle procedure mediche, anche in situazioni di emergenza. Se non si comprende bene l’italiano o si ha difficoltà con il linguaggio medico, è sempre possibile farsi accompagnare da qualcuno che traduca, oppure chiedere che tutto venga spiegato con parole semplici.
- E per le donne straniere? Per le donne straniere in attesa di un figlio, al diritto alla salute si affianca il diritto al soggiorno. È possibile, infatti, ottenere un permesso di soggiorno per cure mediche a partire dal momento in cui viene certificata la gravidanza, rinnovabile fino ai sei mesi successivi al parto. Questo permesso consente di accedere ai servizi sanitari, di ottenere il codice fiscale e di iscriversi all’anagrafe. Gli stessi diritti vengono poi riconosciuti al bambino o alla bambina, che avrà inoltre diritto all’assegnazione del pediatra.
- Anche il marito? Il permesso di soggiorno per cure mediche può essere rilasciato anche a favore del marito della donna in stato di gravidanza. La donna in stato di gravidanza e nei sei mesi successivi alla nascita del figlio non può essere espulsa: tale divieto si estende anche al marito.
privacy e riservatezza
Anche il rispetto della privacy è un diritto fondamentale. Durante le visite o i colloqui, ogni persona ha diritto a uno spazio riservato, protetto da sguardi e orecchie indiscrete. Nessun trattamento può essere imposto: ogni intervento medico richiede il consenso libero e informato della persona interessata. Ogni paziente deve essere trattato con rispetto, senza mai subire offese attraverso parole, atteggiamenti aggressivi o comportamenti violenti. In caso di abusi, è possibile rivolgersi al personale responsabile del reparto per fare una segnalazione.
- Casi particolari di esigenze di tutela: inoltre, in base all’articolo 31 comma 3 del DLGS 286/1998, in Italia il permesso di soggiorno può essere rilasciato per il familiare di un minore qualora sussistano particolari esigenze di tutela. Possono essere considerate situazioni emergenziali la salute del minore o situazioni che compromettano lo sviluppo psicofisico del bambino o della bambina. Questo tipo di permesso può essere richiesto e rilasciato dal Tribunale dei Minorenni.
Diritto alla residenza
Un altro passaggio fondamentale per garantire diritti e servizi a un nucleo familiare è l’iscrizione all’anagrafe che dà accesso alla residenza. Avere la residenza significa poter accedere a prestazioni sociali, bandi per l’edilizia pubblica e molte altre opportunità. Chi vive in situazioni di precarietà abitativa può richiedere una “residenza fittizia” presso il Comune di riferimento territoriale: questo dà la possibilità di un indirizzo virtuale che consente comunque l’accesso ai diritti e alle tutele di base.
Diritti, tutele e politiche a sostegno dei genitori
In un contesto in cui la natalità tocca i minimi storici e in cui crescono le difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, le politiche a sostegno della genitorialità diventano sempre più centrali. Il 2025 porta con sé importanti novità — dall’Assegno Unico ai nuovi bonus per le mamme, fino ai congedi parentali più flessibili — con l’obiettivo di supportare le famiglie, incentivare la natalità e promuovere una maggiore equità sociale. Questo articolo esplora i principali cambiamenti e il loro potenziale impatto sulla vita dei genitori. Leggi di più su "Le principali novità politiche e i cambiamenti del 2025".
Abbiamo creato una raccolta di articoli con tutte le tutele e i diritti attualmente riconosciuti alle madri lavoratrici per diverse tipologie contrattuali. Per intraprendere con serenità il percorso verso la genitorialità, senza dover rinunciare a nulla e sentendosi pienamente protette, è fondamentale che le donne lavoratrici conoscano le misure previste dalla normativa per equilibrare maternità e attività professionale. Leggi gli articoli su maternità e lavoro:
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- Maternità e lavoro: i diritti delle lavoratrici dipendenti,
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- Maternità e lavoro: come funzionano i permessi per allattamento.
Il nostro intervento per la genitorialità
Sosteniamo i futuri e neogenitori nel riconoscere e far valere i propri diritti a partire dai primi 1000 giorni di vita, attraverso il lavoro di supporto e orientamento che operatori e operatrici svolgono in tutti i progetti destinati a bambini e bambine tra 0 e 6 anni e alle loro famiglie presenti in Italia. Scopri di più sulla nostra Rete Zero-Sei.
Dal momento della gravidanza fino ai primi anni di vita, in particolare, il sostegno alla genitorialità è una responsabilità che riguarda le istituzioni, i servizi pubblici e le organizzazioni civiche. Perché dietro ogni bisogno che un genitore segnala, c’è in realtà un diritto non tutelato.