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Povertà e crisi climatica: il duplice rischio per le nuove generazioni

giovani riuniti attorno ad un tavolo per discutere sulla crisi climatica

L'80% delle bambine e dei bambini del mondo sono colpiti da almeno un evento climatico estremo all'anno e alcuni sono particolarmente a rischio perché devono affrontare anche condizioni di povertà, e di conseguenza hanno meno capacità di proteggersi e riprendersi.

Questi e altri dati significativi, sono emersi dal nostro nuovo rapporto “Generation Hope: 2,4 miliardi di ragioni per porre fine alla crisi globale del clima e delle disuguaglianze, sviluppato grazie al modello climatico dei ricercatori della Vrije Universiteit Brussel (VUB). 

I giovani nati in crisi climatica: tra rischi e speranze

Tra maggio e agosto 2022 è stata condotta una delle più grandi consultazioni mondiali che ha coinvolto oltre 54.000 bambine, bambini e adolescenti in 41 Paesi e in Italia ha visto la partecipazione di più di 300 minori e giovani. Basandosi sulle loro testimonianze, il rapporto mostra anche come questi rischi multipli e sovrapposti siano collegati e aggravino l'attuale crisi alimentare, nutrizionale e del costo della vita a livello globale, che sta portando 345 milioni di persone in 82 Paesi ad affrontare una grave mancanza di cibo. Ecco il racconto di Luciano, un bambino che ha rilasciato un importante testimonianza sulla sua esperienza:

Luciano, 12 anni, vive in un campo sfollati in Malawi. La sua famiglia ha perso la casa dopo che il ciclone Ana si è abbattuto sull'isola in cui viveva. Durante questo tragico evento, il fratello di Luciano non ce l’ha fatta: "Ci siamo trasferiti nel campo a causa dell’inondazione del fiume che ci ha sorpreso di notte, mentre stavamo dormendo. Abbiamo cercato di salvare le anatre, le galline e altri oggetti, ma non ci siamo riusciti. Il mio fratellino era nella parte superiore della casa, quando è crollata e all'improvviso lui è sparito". Continua il suo racconto: "Nel campo non mangiamo abbastanza cibo. Quando vivevo dall'altra parte del fiume, non ero così. Ora ho perso un po' di peso. Ma ho speranza e vorrei vivere di nuovo la vita che facevo prima dell'alluvione".

Le parole di Luciano ci danno un importante insegnamento: ci spingono, ancora di più, ad affrontare questa sfida, traendone speranza per guidare l'azione con e per i giovani. In quanto adulti, dobbiamo mettere al primo posto la nostra capacità collaborazione nel lavoro per porre fine alla crisi climatica e delle disuguaglianze e spingere per la protezione e la realizzazione dei diritti delle bambine e dei bambini.

I Paesi dove i giovani sono più a rischio

Circa 774 milioni di bambine e bambini nel mondo, ovvero un terzo della popolazione infantile mondiale, vivono gli effetti del duplice impatto della povertà e dell'alto rischio climatico: in tutto il mondo, le disuguaglianze stanno aggravando l'emergenza climatica e i suoi impatti, in particolare per le bambine, i bambini e le famiglie a basso reddito. Il Paese con la più alta percentuale di bambini colpiti da questo doppio rischio è il Sud Sudan, con l’87%, seguito dalla Repubblica Centrafricana, 85% e dal Mozambico, 80%.

L'analisi ha rivelato che l'India ha il più alto numero totale di bambine e bambini che vivono in povertà e che sopportano il peso della crisi climatica, per un totale di 223 milioni di bambini. Seguono la Nigeria e l'Etiopia, rispettivamente con 58 e 36 milioni di bambini che vivono in questo duplice pericolo.

Ma la minaccia della povertà combinata al rischio climatico, non risparmia i Paesi ricchi: 121 milioni di giovani vivono nei Paesi a più alto reddito, di cui 28 milioni nei Paesi più ricchi del mondo. Più di 2 su 5 di questi bambini (12,3 milioni) vivono negli Stati Uniti o nel Regno Unito. Inoltre, in tutto il mondo, 183 milioni di bambini affrontano la triplice minaccia di un elevato rischio climatico, della povertà e dei conflitti. Sul totale della popolazione infantile che subisce questo triplice pericolo, i bambini del Burundi, dell'Afghanistan e della Repubblica Centrafricana sono i più colpiti.

Attualmente, oltre 13,5 milioni di bambine e bambini rischiano la vita per la forma più acuta e grave di malnutrizione, come ricordiamo con il lancio della nostra campagna Emergenza Fame, per dare cibo terapeutico, acqua e cure mediche a tanti bambini malnutriti. Anche tu puoi contribuire, dona ora o firma la petizione per chiedere al Governo italiano e alle Istituzioni internazionali che vengano stanziate risorse necessarie per salvare le vite di coloro che sono già colpiti dalla crisi alimentare. 

Per la Giornata Mondiale dell'Ambiente, così come per tutti i giorni, l’obiettivo è quello di mettere in luce e in pratica comportamenti e piccoli gesti da compiere per contrastare il cambiamento climatico e per garantire un futuro alla nostra Terra anche attraverso un uso consapevole delle risorse naturali.  Unisciti a noi per proteggere il nostro Pianeta e il futuro dei bambini, scopri cosa stiamo facendo:

CRISI CLIMATICA E AMBIENTALE

COP27: L’ITALIA ASCOLTA I GIOVANI 

Il rapporto globale Generation Hope verrà presentato nel corso di una tavola rotonda nella nostra sede a Roma domani, 27 ottobre, con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Centre on Climate Action and Energy Transition dell’UNDP. L’incontro sarà l’occasione per restituire i risultati della nostra Consultazione globale e far sì che il governo italiano sia consapevole delle priorità, opinioni e raccomandazioni dei minori e giovani italiani in vista del più importante appuntamento annuale per la lotta al cambiamento climatico, la COP27, che quest’anno si terrà dal 6 al 18 novembre a Sharm el-Sheikh. 

La tavola rotonda sarà uno spazio inclusivo di dialogo e scambio tra adolescenti e giovani italiani provenienti da diverse regioni e appartenenti ad alcune delle associazioni giovanili attive in ambito ambientale e climatico, e i rappresentanti istituzionali, nell’auspicio che questo incontro possa stimolare la creazione in Italia di un meccanismo istituzionale di partecipazione dei più giovani alle politiche di contrasto al cambiamento climatico.

Per approfondire leggi il comunicato stampa. 

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