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“I bambini sull’orlo del precipizio”: un fotoreportage dall’Afghanistan

bimbo con giaccona invernale con cappuccio appoggiato a un palo di legno in una strada sterrata guarda verso di noi con aria spaventata

Dalle pianure del nord devastate dalla siccità alle gelide strade di Kabul il famoso fotografo Jim Huylebroek ha viaggiato con noi per realizzare una serie di scatti fotografici che evidenziassero la tragedia umana che si sta consumenado in Afghnaistan.

Le foto raccolte ritraggono bambini e bambine in difficoltà: bambini che vivono sotto un telone in uno scantinato, che scavano pozzi e raccolgono l’acqua piovana.

I bambini sull'orlo del precipizio

Quelle ritratte sono storie di sopravvivenza, di famiglie che prendono decisioni impossibili su quale figlio o figlia possono permettersi di sfamare e quale soffrirà la fame; bambini e bambine che muoiono mentre si stanno recando alle cure mediche; madri che partoriscono da sole su pavimenti sterrati perché non possono permettersi di andare in ospedale; e piccoli costretti a lavorare per strada per mettere il cibo in tavola. 

In Afghanistan c’è bisogno di aiuto tempestivo. Stiamo distribuendo denaro contante, vestiti invernali e carburante alle famiglie in alcune delle zone più colpite, ed abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale di sbloccare i finanziamenti vitali per il Paese.

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“Ogni volta che i bambini sono liberi dalla scuola, escono e raccolgono i rifiuti. Vanno per le strade, raccolgono e vendono lattine in modo da potersi permettere le spese scolastiche o il cibo. Il mio sogno è trovare un posto per costruire una casa per loro in cui vivere, in modo da non essere più senzatetto”. Sono le parole di Maalek, 40 anni, padre di 5 figli.
 

Fame, malnutrizione e mancanza di cure

Quasi cinque milioni di bambini sono sull'orlo della fame; siccità, conflitti e collasso economico hanno spinto molte famiglie in territori pericolosi, dove hanno dovuto prendere decisioni difficili come quella di Maleek di far lavorare i propri figli.

Gli ospedali sono stati costretti a chiudere poiché non ci sono più salari per gli operatori sanitari, i bambini e le bambine hanno bisogno di cure e un numero sempre maggiore soffre di malnutrizione a causa della mancanza di cibo sufficiente. Inoltre l’aumento dei prezzi generale fa sì che molte famiglie non possono accedere alle cure di cui hanno bisogno.

“Ognuna di queste storie è un potente promemoria della triste realtà che vivono le famiglie in tutto il Paese, della lotta quotidiana per sopravvivere all'inverno e dei milioni di giovani vite che sono a rischio. Il tempo stringe per i bambini afghani, per ottenere il sostegno urgente di cui hanno così disperatamente bisogno. Le famiglie stanno facendo tutto il possibile, prendendo decisioni impossibili su chi mangia e chi no. Gli aiuti umanitari possono aiutare i bambini a superare l'inverno, ma questa crisi non può essere risolta solo con gli aiuti. L'Afghanistan ha un'economia basata sulla circolazione di denaro, quindi senza l'ingresso di soldi nel Paese, non è difficile capire che la gente comune soffrirà. I governi devono trovare un modo per sbloccare i fondi vitali e le risorse finanziarie per prevenire ulteriori perdite di massa di vite umane” ha dichiarato Chris Nyamandi, direttore di Save the Children in Afghanistan.

Nel 2021 le nostre cliniche sanitarie mobili hanno condotto quasi 375.000 controlli e curato più di 12.000 bambini e bambine per malnutrizione.

Firma per l'Afghanistan

Per far fronte a questa drammatica situazione, firma anche tu la nostra petizione per chiedere al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale di sbloccare i finanziamenti vitali per il Paese. 

Firma la petizione

Per approfondire vai al comunicato stampa con le foto: Afghanistan: 6 mesi dopo il passaggio di potere, i “bambini sono sull’orlo del precipizio”.

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