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Emergenza fame: la malnutrizione acuta minaccia milioni di bambini

bambino sorretto da due operatrici mentre una gli misura il livello di malnutrizione con un braccialetto muac

La combinazione letale di COVID-19, dell’escalation di guerra in Ucraina e dei fenomeni climatici estremi ha portato la fame e la malnutrizione a livelli mai raggiunti prima, sia in aree del mondo già lungamente provate come il Corno d’Africa che in maniera diffusa in quasi tutto il pianeta. Stiamo assistendo a una crisi alimentare che sta colpendo e devastando giovani vite in tutto il mondo, la più grave del 21° secolo: oltre 13,5 milioni di bambine e bambini con meno di 5 anni sono in pericolo di vita a causa della malnutrizione acuta e grave e ben 59 milioni sono a rischio di essere gravemente malnutriti entro la fine di quest’anno.

Ma non c’è più tempo. Dobbiamo agire subito e in maniera strutturata per fermare S.A.M. Ne hai mai sentito parlare? S.A.M. è la malnutrizione acuta grave, la forma più letale che rischia di farci perdere un’intera generazione. Per questo motivo abbiamo voluto mostrare il suo volto stampato su un enorme striscione srotolato al Circo Massimo di Roma. Il volto di tutte le bambine e i bambini che nel mondo stanno rischiando di morire a causa della malnutrizione, circondati dal silenzio e dall’indifferenza del mondo intero.

Ed è con questa azione che abbiamo lanciato la nostra campagna di raccolta fondi Emergenza Fame, per portare assistenza a bambine e bambini che nel mondo, in questo momento, hanno più bisogno di aiuto. Guarda il video.

Non c’è più tempo!

La situazione è in continuo peggioramento, basti pensare che, ogni 4 secondi in tutto il mondo una persona muore a causa della fame estrema. Se non si interviene subito, nei prossimi mesi in sei Paesi, quali Afghanistan, Etiopia, Nigeria, Somalia, Sud Sudan e Yemen, molte, troppe vite andranno perse e non possiamo permettere che ciò accada.

In tutto il mondo, fino a 345 milioni di persone non hanno accesso a cibo nutriente a sufficienza, al punto che le loro vite e i loro mezzi di sussistenza sono in grave pericolo. Una cifra che ha visto un aumento di oltre il 150% dal 2019 e riflette livelli di fame nel mondo senza precedenti. “Specialmente per i più piccoli, la situazione è drammatica. In molte aree del mondo, non c’è più cibo, non c’è più acqua e non c’è più tempo. Bisogna agire ora per non rischiare di perdere una generazione di bambini” ha affermato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia.

Ed è per questo che insieme alla campagna Emergenza Fame, lanciamo una petizione per chiedere al futuro Governo italiano e alle Istituzioni internazionali di stanziare immediatamente le risorse necessarie per salvare le vite di coloro che sono già colpiti dalla crisi alimentare e di affrontare con misure concrete le cause strutturali di questa emergenza.

FIRMA LA PETIZIONE

La malnutrizione acuta, causa l’arresto della crescita, ostacola lo sviluppo fisico e mentale, aumenta il rischio di contrarre malattie mortali, l’atrofia muscolare fino all’incapacità di muoversi e, infine, sopraggiunge la morte. “Salvare questi bambini, è insito nel nostro nome è nella nostra missione. Conosciamo la malnutrizione, sappiamo come combatterla, ma occorre fare in fretta e chiediamo a tutti di aiutarci a farlo” ha concluso Daniela Fatarella.

La fame come conseguenza di conflitti, crisi climatica, Covid-19 e inflazione dei prezzi 

Come abbiamo più volte denunciato, negli ultimi anni un mix di fattori letali, quali la pandemia, la crisi climatica, i conflitti in corso, l’aumento vertiginoso dei prezzi di alimenti essenziali, hanno contribuito ad accelerare la diffusione della fame nel mondo, ed una crisi alimentare come questa oltre a mettere in pericolo la vita dei bambini, è una pesante ipoteca sul loro futuro. 

Nessun bambino e nessuna bambina dovrebbe mai soffrire la fame. Restituisci a tanti bambini il loro futuro.

DONA ORA

Il protrarsi del conflitto in Ucraina, che ha coinvolto due dei maggiori produttori di cereali a livello globale, e gli altri conflitti già attivi in molti dei paesi con una crisi alimentare in atto, hanno peggiorato i livelli di insicurezza alimentare e di fame. Basti pensare che nel Corno d'Africa, il 90% del grano importato proviene da Ucraina e Russia. I cinque Paesi che destano maggiore preoccupazione in questa crisi, Afghanistan, Etiopia, Somalia, Sud Sudan e Yemen vivono tutti in situazioni di conflitto e insicurezza. Nel 2021, oltre il 70% delle persone che affrontava una situazione di fame critica (IPC 3 o superiore) viveva in paesi colpiti da guerre.

I bambini che vivono in zone di conflitto hanno più del doppio delle probabilità di soffrire di malnutrizione rispetto ai bambini che vivono in Paesi in pace. Secondo le nostre indagini, nello Yemen si prevede che, entro la fine di quest’anno, oltre 2 milioni di bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta. In Afghanistan, in tutte le 34 province del paese, si prevede che entro novembre il 45% della popolazione, inclusi quasi 10 milioni di bambini, dovranno affrontare livelli di crisi di insicurezza alimentare o peggio. 

I cambiamenti climatici estremi

Negli ultimi 30 anni, il numero di disastri legati al clima è triplicato. Molti degli eventi climatici estremi hanno decimato l'agricoltura e i pascoli, provocando sfollati e spingendo milioni di persone alla fame acuta

ll Corno d’Africa sta attraversando due anni di siccità dopo quattro stagioni piovose consecutive mancate, un evento climatico estremo che non si vedeva da almeno 40 anni. Già a luglio di quest’anno, in Somalia, Kenya ed Etiopia, più di 7 milioni di bambini soffrivano di malnutrizione acuta e più di 16,2 milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile, aumentando così il rischio di malattie: nei primi otto mesi del 2022 sono stati già registrati oltre 11.500 casi di colera, la maggior parte dei quali in Somalia. In alcune delle aree più colpite della regione, il numero di bambini deceduti per malnutrizione acuta grave con complicazioni mediche nei centri di degenza è già triplicato rispetto all'intero anno precedente.

La situazione è altrettanto drammatica in Etiopia, dove a causa del susseguirsi di stagioni delle piogge aride, nei prossimi mesi si prevedono ulteriori perdite di raccolti, bestiame e mezzi di sussistenza. Si stima che, nelle aree colpite dalla siccità, quasi 2,2 milioni di bambini sotto i 5 anni e 685.900 donne in gravidanza e allattamento soffrono di malnutrizione acuta, di questi, quasi 704.500 sono gravemente malnutriti.
Anche nell’Africa Occidentale e centrale, 58 milioni di persone, tra cui quasi 29 milioni di bambini, si trovano oggi in una situazione di grave insicurezza alimentare e necessitano di assistenza alimentare urgente, secondo un'alleanza delle principali ONG internazionali della regione.

Pandemia e disuguaglianze

L'estrema carenza di cibo, purtroppo, sta spingendo le famiglie a compiere scelte estreme, che nessun genitore dovrebbe mai essere costretto a fare, come far abbandonare la scuola ai propri figli per trovare un lavoro.
Anche in questo caso, bambine e ragazze hanno maggiori probabilità rispetto ai coetanei maschi di essere allontanate dalla scuola e sono maggiormente a rischio di matrimoni precoci o violenza di genere. Secondo le proiezioni, infatti, la pandemia e il suo continuo impatto sulla disuguaglianza di genere spingeranno 10 milioni di ragazze in più verso il matrimonio entro il 2030.

La situazione drammatica riguarda anche l’India, in cui circa il 36% dei bambini sotto i 5 anni soffre di arresto della crescita a causa della malnutrizione e il 20% di deperimento, con un evidente peggioramento con il Covid-19 , che non solo ha spinto le persone più povere alla disperazione, ma ha inciso anche sul benessere psicofisico delle bambine e dei bambini, causando ansia, depressione, con più di 224 milioni di persone denutrite  e più di tre quinti (62%) delle famiglie che hanno registrato un calo del reddito da marzo 2020 a dicembre 2021.

Ogni vita persa rappresenta il fallimento politico della comunità internazionale che ha ignorato gli appelli lanciati negli scorsi mesi e non è stata nuovamente in grado di anticipare ed evitare le conseguenze peggiori di questa crisi.

Fino al 31 dicembre sarà possibile donare anche via SMS o chiamata da rete fissa al 45533 per dare cibo terapeutico, acqua e cure mediche a tanti bambini malnutriti.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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