I dati Ocse-Pisa fotografano un quadro impietoso della povertà educativa
Secondo il nuovo report pubblicato oggi da Ocse-Pisa, i risultati scolastici dei nostri studenti peggiorano soprattutto in lettura e scienze, permangono ampi divari di carattere territoriale, sociale e di genere. Questo scenario mette in luce la crisi del sistema di istruzione e l’incapacità del sistema scolastico di contrastare e superare le disuguaglianze educative.
Le disuguaglianze territoriali
Sono particolarmente allarmanti i dati sulle differenze territoriali, con il doppio degli studenti che, al sud, non raggiunge le competenze minime in matematica rispetto ai coetanei del nord. Allo stesso modo, preoccupa il fatto che nel nostro Paese 1 studente su 4 non raggiunga le competenze minime in scienze: una disciplina fondamentale per trasmettere ai giovani le competenze necessarie per costruire una società più sostenibile.
Le disuguaglianze di genere
Le aspettative di carriera degli studenti quindicenni con i risultati più elevati rispecchiano forti stereotipi di genere. In un Paese in cui il divario di genere in matematica è più del doppio della media Ocse, tra gli studenti con alto rendimento in matematica o scienze, circa un ragazzo su quattro in Italia prevede di lavorare come ingegnere o professionista scientifico all'età di 30 anni, mentre si aspetta di farlo solo una ragazza su otto. E molto marcata è anche la differenza tra i licei, gli istituti professionali e quelli della formazione professionale, per i quali è urgente prevedere un rafforzamento.
Il nostro appello
Questi dati devono essere alla base di un’azione di governo decisa e di lungo periodo che dia valore alla scuola e, più in generale, ai percorsi educativi, a partire dagli asili nido nei contesti di maggiore svantaggio.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.
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