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Christmas Jumper Day a scuola? La testimonianza di chi ha partecipato

mani di ragazzi che si uniscono e sulle loro mani il logo di save the children

Questo è il terzo anno in cui a scuola aderiamo al Chirstmas Jumper Day. È stata una sfida cominciata un po’ per caso, ma che ha trovato humus in contesti scolastici diversi, con una diversa utenza ed un variopinto parterre di colleghi che, superate le prime, comprensibili perplessità ha saputo accogliere, con entusiasmo crescente, la proposta di adesione a questa iniziativa per parlare di temi importanti in maniera ludica e coinvolgente.


Racconta Anna Lisa Erculanese, docente dell'I.C. “Di Giacomo-De Nicola” di Agerola che ha partecipato insieme ai suoi alunni.    


Quest’anno in particolare ne è conseguita la stesura di un vero e proprio progetto d’istituto che, conservando come proprio centro la scuola ed il ruolo dell’istruzione nel mondo, ha scelto di declinarlo attraverso i 42 articoli della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC). 


Sei una scuola e vuoi preparati al prossimo Christmas Jumper Day? Scopri cosa abbiamo fatto nelle edizioni passate.


Il percorso di approfondimento ha avuto inizio in prossimità del 20 novembre, anniversario della CRC, ed è andato via via strutturandosi, per quasi un mese, in una serie di laboratori che hanno visto i nostri ragazzi trasformarsi in ‘artigiani di diritti’ all’interno di aule divenute fucine ed officine di saperi e competenze civiche, oltre che sociali. 


Così, ogni classe ha deciso di adottare uno o più articoli della Convenzione analizzandone gli aspetti contenutistici, riflettendo circa la loro concreta applicazione nei diversi Paesi del mondo ed offrendo una personale lettura di quanto appreso, attraverso la realizzazione di lavori polimaterici, prodotti con materiali di risulta, che sono andati a comporre una mostra sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sotto l’egida di Save the Children.


Si è scelto di individuare due momenti separati per concludere il nostro percorso Jumper. 


Il primo è stato dedicato solo ai ragazzi ed al personale della scuola ed è culminato nel momento di festa e condivisione del 13 dicembre. In quell’occasione e per l’intera mattinata, gli alunni hanno visitato la mostra e visionato i lavori realizzati da ciascuna classe, hanno partecipato ad attività ludiche e laboratoriali (la Tombola dei Diritti, l’angolo del trucca-Jumper, la Staffetta della Befana, il gioco dell’Oca dei Diritti, il Cineforum dei Diritti) contagiando proprio tutti, con il loro entusiasmo, i buffi maglioni e la gran voglia di condividere un modo insolito di stare a scuola.


A genitori e visitatori è stato invece dedicato il pomeriggio del 14 dicembre quando, alla presenza del Dirigente Scolastico e del Sindaco di Agerola, è stata ufficialmente inaugurata la mostra “I Diritti fanno scuola”. 


All’interno della sala espositiva campeggiava la scritta dipinta del Christmas Jumper Day e contribuivano a scandire il percorso tematico una segnaletica interna e le didascalie che, a corredo delle opere, collegavano il titolo all’articolo adottato. 


Così il diritto ad essere protetti da ogni forma di sfruttamento si è tradotto nel “Telaio dei Diritti di Iqbal”, il diritto di espressione ha coniugato ai temi sociali quelli ambientali con “Non solo Greta…i ragazzi che lottano per il Pianeta”, il diritto ad essere protetti da abusi fisici e sessuali ha trasformato una bambola nella figura violata di una sposa-bambina (“L’innocenza rubata”), il diritto all’istruzione ha avanzato le proprie rivendicazioni attraverso una presentazione digitale dedicata a Malala Yousafzai, così come il “Puzzle anti-sfruttamento” ha inteso fornire i propri ‘consigli per gli acquisti’ prima del Natale, inchiodando alle proprie responsabilità le aziende che sfruttano il lavoro minorile. Una fuga nel sogno l’hanno consentita Pinocchio con il suo viaggio itinerante nel “Paese dei Diritti”, le rime poetiche sull’amicizia e l’amore de “I Diritti in…versi”, i soffici cuscini (acchiappa-sogni/desideri di ciascun alunno) di ‘Sognando a libri aperti’, “l’Albero delle Identità” e “l’Albero dei Diritti” per ricordare sempre chi siamo e a cosa tendiamo.


L’emozione si fa forte quando quell’identità risulta negata, come accade al ragazzo profugo del Mali, senza nome, ma con la sua pagella in fondo al mare (“La scuola cucita sul cuore”) o quando di fronte al dramma dei bambini-soldato si dice “Stop alla scuola di guerra”; diventa richiesta di libertà di fede nella presentazione digitale “Un Dio per tutti” e trova consolazione e dimora nel giaciglio del piccolo di Betlemme del presepe “Una casa per ogni bambino”.

Inutile dire che l’esito dell’intera manifestazione è andato oltre ogni più rosea aspettativa, con un successo di presenze ed una partecipazione concreta che ci ha consentito di sostenere, grazie alle donazioni raccolte, molteplici progetti di Save the Children, in favore della scuola e dell’istruzione nel mondo, coniugando formazione, divertimento e solidarietà.

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