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10 risultati positivi per i bambini nel 2022

bambine e bambini tra i banchi di scuola con le mani in alto sorridenti

Nel 2022 grazie ai nostri sostenitori abbiamo realizzato grandi cose. Insieme abbiamo permesso a tante bambine e bambini in Italia e nel mondo di tornare a ridere, giocare, studiare, sperare. Ed il proposito per il nuovo hanno è lo stesso: sempre e ovunque dalla parte delle bambine e dei bambini.

1. Porre fine al matrimonio infantile in Zimbabwe e Senegal

A maggio è entrata in vigore la legge sui matrimoni in Zimbabwe, che mette al bando il matrimonio infantile. Questo risultato fa seguito a un decennio di attività di advocacy e di campagne da parte nostra e di una più ampia Coalizione per i diritti dell'infanzia. Nell'ambito di questo lavoro di advocacy, abbiamo facilitato le discussioni pubbliche tra bambini e politici, dando ai primi l'opportunità di far sentire la propria voce.

Nel frattempo, il governo del Senegal ha presentato il Piano d'Azione Nazionale per l'abbandono del matrimonio infantile, grazie al nostro impegno e di altri gruppi che promuovono i diritti dell'infanzia.

2. Vietare le punizioni corporali

Zambia e Mauritius hanno vietato le punizioni corporali in tutti gli ambienti di vita delle bambine e dei bambini, fornendo a quasi 10 milioni di loro una protezione legale dalle punizioni violente e inviando un chiaro messaggio che nessun livello di violenza nell'educazione dei bambini può essere accettato.

Anche a Cuba sono state vietate le punizioni corporali, in casa e nell'assistenza alternativa, e in Kenya è stato introdotto il Children Act 2022.

3. COP27: i diritti dei bambini vengono portati al tavolo dei negoziati sul cambiamento climatico

Per la prima volta, i Paesi hanno riconosciuto formalmente le bambine e i bambini come agenti di cambiamento nell'affrontare e rispondere alla crisi climatica e hanno concordato che i governi dovrebbero includere i giovani nella progettazione e nell'attuazione delle politiche legate al clima. Un passo enorme nel riconoscere la crisi climatica come una crisi dei diritti dell'infanzia.

Abbiamo sostenuto la partecipazione alla conferenza di 10 bambini egiziani, tra cui Mustafa, 12 anni, di Minya, sulla sponda occidentale del fiume Nilo, che ha raccontato che le piogge sempre più intense hanno causato inondazioni e interruzioni di corrente che a volte gli impediscono di andare a scuola o di studiare. 

Abbiamo organizzato un evento collaterale al Padiglione Italia alla COP27 al quale hanno preso parte anche i ragazzi e le ragazze del nostro Movimento Giovani: “E’ la prima volta che il Movimento Giovani entra nella COP da quando è nato: seppur piccola, la nostra partecipazione è la conferma che con un passo alla volta possiamo prenderci gli spazi che desideriamo e far sentire la nostra voce, come abbiamo sempre cercato di fare” hanno detto Sofia Torlontano, del Movimento Giovani per Save the Children e Simona Vassallo reporter di Change the Future, la redazione under25 del Movimento.

4. Protezione dalle armi esplosive

A novembre, 82 Stati, tra cui più di due terzi degli Stati membri della NATO e due dei 10 maggiori eserciti mondiali, hanno ufficialmente approvato la Dichiarazione politica sulla protezione dei civili dall'uso di armi esplosive, che mira a "limitare" e "astenersi" dall'uso di armi esplosive nelle aree popolate e cita la particolare vulnerabilità delle bambine e dei bambini. 

James Denselow, responsabile dei conflitti di Save the Children UK, ha dichiarato: "I bambini subiscono in modo sproporzionato le conseguenze degli odierni conflitti armati, in quanto i centri urbani vengono trasformati in campi di battaglia. Questo è un significativo passo avanti per fermare la guerra sui bambini, ma la dichiarazione non significherà nulla senza una solida e urgente attuazione".

5. Ritorno a casa per centinaia di bambini bloccati nei campi della Siria nordorientale

I rimpatri di bambine e bambini stranieri bloccati da anni in campi insicuri e antigienici nel nord-est della Siria sono triplicati negli ultimi sei mesi, a dimostrazione della crescente volontà della comunità internazionale di riportare i bambini a casa. Da giugno a novembre, 411 bambini e donne sono tornati a casa dai campi che ospitano gli sfollati dopo il crollo dell'ISIS, quasi lo stesso numero di quelli rimpatriati tra gennaio 2021 e maggio 2022.

Complessivamente, quest'anno si è registrato un aumento del 60% delle bambine e dei bambini rimpatriati dai campi. A marzo di quest'anno, abbiamo avvertito che potrebbero volerci 30 anni per rimpatriare i bambini stranieri, a meno che i rimpatri non vengano accelerati. 

6. Gli aiuti salvavita arrivano finalmente nel Tigray, in Etiopia

A novembre, in Etiopia abbiamo potuto consegnare aiuti nel Tigray per la prima volta dopo oltre un anno, grazie a un accordo di pace. Con centinaia di migliaia di persone che affrontano livelli catastrofici di fame e 13 milioni di persone bisognose nelle regioni del Tigray, Amhara e Afar, nel nord dell'Etiopia, questo intervento era urgente e necessario. Tuttavia, sebbene l'accesso umanitario abbia migliorato l'erogazione degli aiuti, rimangono le sfide in atto.

7. Reti di sicurezza sociale e diritti delle persone con disabilità in Nigeria

All'inizio di quest'anno, la Camera dell'Assemblea dello Stato di Zamfara, nella Nigeria Nordoccidentale, ha approvato la legge sulla protezione sociale e la legge sulla disabilità. La legge sulla protezione sociale garantisce il diritto a reti di sicurezza sociale per i poveri e i più vulnerabili.

Il Disability Bill tutela tutte le persone con disabilità, compresi le bambine e i bambini, da ogni forma di violenza, discriminazione e abuso e promuove l'accesso alle pari opportunità nella vita, anche attraverso la creazione di una commissione per le persone con disabilità. Le persone con disabilità possono anche richiedere il sostegno del governo.

8. porre fine alle MGF e al matrimonio infantile da parte di una comunità remota del Sudan

Una comunità in una zona remota delle montagne del Mar Rosso, in Sudan, si è impegnata a porre fine alle Mutilazioni Genitali Femminili e al matrimonio infantile, la prima comunità in quest'area a farlo. Fatima, un'ostetrica, ha spiegato perché è stata motivata a sostenere la decisione della comunità dopo aver visto gli effetti dannosi delle pratiche tradizionali: "Nel mio lavoro ho visto le conseguenze delle MGF, come profonde emorragie, forti dolori, complicazioni del parto e, nel peggiore dei casi, persino la morte. Nella nostra zona, questa procedura è stata eseguita su bambine di appena due anni". Leggi l'articolo sulla storia di una donna che ha detto no all’infibulazione. 

Nel 2020, il Sudan ha criminalizzato tutte le forme di MGF. Tuttavia, per garantire l'attuazione di questa legge, sono necessari un impegno e un monitoraggio molto stretti da parte della comunità. Il matrimonio infantile è ancora legale in Sudan e la sua lotta è uno dei nostri obiettivi principali nel Paese. 

9. Affrontare la disinformazione sul Covid-19 in Nepal

Un incredibile 90% del pubblico che ha partecipato al gioco audio "Get Vaxed", sviluppato dalla nostra sede in Nepal e dal partner tecnologico VIAMO, si è impegnato a contrastare le dicerie e la disinformazione e a condividere solo messaggi basati su fatti reali riguardanti i vaccini per il Covid-19.

Il gioco, che ha raggiunto più di 30.000 persone nella prima settimana di lancio, ha incoraggiato le persone a vaccinarsi per consentire alle comunità di rimettersi in piedi dopo la pandemia.

10. Vittorie per la partecipazione dei bambini in Etiopia, Guatemala e Unione Africana

Il governo dell'Etiopia ha istituito un Parlamento nazionale delle bambine e dei bambini: uno spazio per piccoli e grandi, tra i 10 e i 18 anni, per discutere le questioni che li riguardano con i leader nazionali. Questa iniziativa storica darà ai bambini etiopi maggiori opportunità di partecipare al processo democratico, esprimendo le loro preoccupazioni e rivendicando i loro diritti.

Al Consiglio per la pace e la sicurezza dell'Unione Africana (AU PSC), abbiamo sostenuto le bambine e i bambini di Somalia, Mozambico e Sud Sudan a partecipare a una sessione aperta, evidenziando come sono stati colpiti dai conflitti armati. Il CPS dell'UA si è ora impegnato a coinvolgere i bambini nelle sessioni future.

Nel frattempo, in Guatemala, per commemorare la Giornata Mondiale delle bambine, il presidente della Commissione per l'infanzia e la famiglia del Congresso guatemalteco, con il nostro sostegno, ha istituito un Parlamento nazionale delle bambine. In questa occasione, 85 ragazze provenienti da 18 dipartimenti del Paese si sono riunite per discutere delle sfide che devono affrontare nella loro vita quotidiana. Il nostro team in loco, ha invitato tre ragazze indigene provenienti da comunità rurali remote a esprimere le loro preoccupazioni sulla crisi climatica e sulle disuguaglianze nell'ambito della campagna Generation Hope

 

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