1.300 bambini rischiano di scomparire e di subire abusi e violenze, a seguito dello sgombero della "Giungla". Chiediamo che ai minori venga assicurato un posto sicuro dove dormire in queste notti.
I minori che giungono in Italia soli, senza alcun familiare o adulto di riferimento, dopo viaggi lunghi e pericolosi attraverso il Mediterraneo devono poter contare su un sistema di accoglienza che li tuteli.
Nonostante il diritto internazionale umanitario vieti l’utilizzo delle bombe a grappolo, dal 23 settembre scorso ad oggi, sono 136 i bambini morti, e altri 387 quelli feriti, a causa dell’esplosione di questi ordigni.
Migliaia di persone stanno abbandonando il campo rifugiati di Dadaab in vista della sua imminente chiusura e stanno facendo ritorno in Somalia, un Paese ancora dilaniato dalla guerra.
La nostra preoccupazione è per i bambini che si lasciano alle spalle una realtà fatta di guerra, violenza e distruzione. È fondamentale garantire loro un passaggio sicuro e dignitoso.
Il campo di Al Hol è ormai sovraffollato e le condizioni sono al limite della sopravvivenza: il terreno è infestato di cumuli di rifiuti e fogne a cielo aperto, con il rischio incombente del propagarsi di malattie ed epidemie.
Per sensibilizzare l'opinione pubblica su questa situazione drammatica e inaccettabile abbiamo organizzato delle fiaccolate in diverse città del mondo.
Le famiglie rischiano di pagare un prezzo esorbitante, strette come sono tra la paura di lasciare la città, in assenza di via di fuga sicure, e il rischio che, restando, le loro case si trasformino in postazioni militari.
Dal 17 ottobre all’8 novembre al via la raccolta fondi attraverso il numero solidale 45567, per arrivare a quei milioni di bambini lasciati indietro a causa di povertà e discriminazione.