Il piccolo Abshir, in via di guarigione dalla malnutrizione
"Non sorrideva nemmeno, era solo sdraiato e ha avuto dissenteria per quasi sei giorni consecutivi. Era anche disidratato". Queste sono le parole di Hamdi, la madre del piccolo Abshir, che racconta ai nostri operatori in Somalia, una storia di sofferenza, ma con un lieto fine e una speranza per un futuro migliore.
Hamdi ha dato alla luce Abshir durante la più grave crisi alimentare del 21° secolo, in uno dei Paesi maggiormente colpiti da questa emergenza. Il piccolo vive con la madre, la zia e i cugini nella regione del Puntland, in un campo per sfollati interni. Purtroppo, la sua sfida tra la vita e la morte è iniziata a soli nove mesi, quando ha sofferto di malnutrizione acuta grave, una malattia mortale che sta minacciando milioni di giovani vite nel mondo.
I fattori letali
A causa della siccità provocata dai cambiamenti climatici e della carenza globale di cereali dovuta dalla guerra in Ucraina, i prezzi dei generi alimentari sono saliti alle stelle, specialmente nel Corno d'Africa, dove il 90% del grano importato proviene da Ucraina e Russia. Per famiglie come quella di Hamdi e Abshir è difficile arrivare a fine mese e concedersi più di un pasto al giorno.
Molte di loro si sono trasferiti nel campo per sfollati interni da altre zone della Somalia, a causa della siccità che ha ucciso il loro bestiame o per fuggire dalle guerre. Sebbene nel Paese la carestia non sia stata ancora ufficialmente dichiarata, almeno 700 bambini sono morti nei centri di malnutrizione tra gennaio e luglio, ma molti casi non sono stati denunciati, ed è probabile che il numero sia più alto. Almeno 1 bambino su 3 è gravemente malnutrito e 2 persone su 10mila ogni giorno muoiono a causa della fame estrema. Secondo l'esperienza di Hamdi: "Al campo ho visto tanti bambini malnutriti. Alcuni di loro sono stati ricoverati e portati in ospedale, mentre altri, che erano qui da un po' di tempo, se ne sono andati".
Inoltre, il conflitto ha un impatto devastante sulla capacità delle persone di produrre cibo o di accedervi e in alcuni casi la fame è deliberatamente usata come metodo di guerra per stremare ulteriormente la popolazione e renderla ancora più vulnerabile. I bambini e le bambine che vivono in zone di conflitto hanno più del doppio delle probabilità di soffrire di malnutrizione rispetto ai bambini che vivono in Paesi in pace.
La rinascita di Abshir
La storia del piccolo Abshir è un esempio di come con il nostro intervento è possibile salvare la vita di tanti altri bambini affetti da malnutrizione. Donare loro un futuro migliore e salvarli è insito nel nostro nome e nella nostra missione.
Abshir, è stato curato per malnutrizione acuta grave (S.A.M.) presso un nostro centro di stabilizzazione locale: "Inizialmente ero così preoccupata e non sapevo cosa fare. Mi è stato consigliato di portarlo all'ospedale principale, dove avrebbe potuto ricevere assistenza medica", ci racconta Hamdi. Il centro è specializzato nel trattamento delle bambine e dei bambini gravemente malnutriti con meno di cinque anni. L'ospedale si trova nella città vicina e supporta le bambine, i bambini e le famiglie che vivono nel campo per sfollati interni.
All'ospedale, Abshir è stato sottoposto a cure salvavita. Per Abshir e molti altri bambini, la cura per la S.A.M. è di una semplicità devastante: latte artificiale speciale e pasta di arachidi ad alto contenuto nutritivo. Entro poche ore dall'assunzione di questo trattamento il sistema immunitario si rafforza e può proteggersi da malattie e infezioni. Leggi il nostro articolo per scoprire di più sulla S.A.M. e la nostra cura.
“Non riusciva a stare in piedi, ma ora è in grado di farlo. Qui al centro di stabilizzazione di Save the Children si sono presi cura dei nostri figli, ci hanno accolto e dato da mangiare” spiega Hamdi, "Quando vedo mio figlio sorridere e mangiare qualcosa mi emoziono". Dopo aver trascorso una settimana in ospedale, Abshir si è ripreso del tutto, e finalmente è tornato a casa per riunirsi con la famiglia.
Il nostro intervento
Conosciamo la malnutrizione, sappiamo come combatterla, ma non c’è più tempo. Aiutaci ad intervenire.
L'intervento dei nostri operatori nel centro in Somalia, prevede che i bambini e le bambine ricevano assistenza medica di qualità in modo totalmente gratuito. Anche con il tuo aiuto è possibile offrire ai bambini colpiti dalla malnutrizione acuta accesso alle cure gratuite: firma la petizione, per chiedere al futuro Governo ulteriori investimenti per prevenire le emergenze e rafforzare le comunità locali così da renderle meno vulnerabili alle crisi future.
Nessun bambino dovrebbe mai soffrire la fame. Per questa ragione abbiamo lanciato la campagna Emergenza Fame con i fondi raccolti supporteremo programmi in Somalia e India.
Per approfondire i nostri interventi visita la pagina dei Progetti supportati.
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