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General comment n.26: diritti dell'infanzia e ambiente

visione aerea dei danni lasciati dalle inondazioni in Somalia

Il 28 agosto 2023 il Comitato ONU per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha adottato il General Comment n°26 sui diritti dei minori e l’ambiente, con un focus speciale sul cambiamento climatico. Per la prima volta il Comitato ONU, attraverso questo documento, ha esplicitamente affermato il diritto dei 2,4 miliardi di bambini e bambine nel mondo a un ambiente pulito, sano e sostenibile. Inoltre, il General Comment n°26 fornisce una guida autorevole agli Stati parte della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza rispetto agli obblighi contenuti e alla luce degli impatti del degrado ambientale e della crisi climatica sui diritti dei minori.

Che cos’è un General Comment

La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, creata nel 1989 e ratificata da 196 Stati, sancisce i diritti universali dei minori. L’interpretazione di come questi diritti devono essere rispettati è definita nella forma di Commenti Generali (General Comments) su questioni tematiche o aree legislative. Dal 2001 ad oggi sono stati pubblicati 28 General Comments, l’ultimo dei quali si è focalizzato sulla triplice crisi planetaria dell’emergenza climatica, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, come crisi dei diritti dei bambini e delle bambine in tutto il mondo.

Come è stato adottato il General Comment n°26

Il Comitato ONU ha adottato questo General Comment dopo due cicli di consultazione che hanno coinvolto Stati, istituzioni nazionali per i diritti umani, organizzazioni internazionali, società civile, esperti tematici e bambini e bambine. Un gruppo di dodici Children Advisors tra gli 11 e i 17 anni ha supportato il processo consultivo a cui hanno preso parte 16.331 minori da 121 Paesi, tra cui l’Italia, e che ha contribuito ad informare il General Comment. 

Che cosa ci dice sui diritti dell’infanzia

Il General Comment n°26 afferma che la triplice crisi dell’inquinamento, del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità rappresenta una minaccia sistematica ai diritti dei bambini e delle bambine in tutto il mondo. Il degrado ambientale colpisce infatti ogni aspetto della vita dei minori, e mette in grave pericolo il loro futuro. La nostra ricerca insieme ai ricercatori della Vrije Universiteit Brussel “Nati in crisi climatica: Perché dobbiamo agire subito per proteggere i diritti dei bambini”, dimostra come sulla base degli impegni contenuti nell’Accordo di Parigi, i bambini nati nel 2020 saranno esposti a ondate di calore eccessivo in media sette volte di più rispetto ai loro nonni, quasi tre volte in più da siccità, inondazioni dei fiumi e perdita dei raccolti agricoli e dal doppio di incendi.

Il General Comment n°26 afferma che l’inazione da parte dei governi e del settore privato di fronte alla crisi ambientale costituisce una violazione dei diritti dei bambini e delle bambine. Il loro diritto di informazione, partecipazione e accesso alla giustizia deve essere garantito così come i rimedi per i danni subiti dal degrado ambientale e dal cambiamento climatico. Bambini e bambine non sono vittime passive dalla crisi in corso, ma attori di cambiamento così come dimostrato dal loro forte attivismo su scala globale. 
 

Che cosa dovrebbero fare gli Stati

Il General Comment n°26 chiarisce gli obblighi per gli Stati che hanno ratificano la Convenzione, fornendo una guida autorevole sulle misure legislative, amministrative e sulle azioni da implementare per contrastare i danni ambientali e la crisi climatica. I governi dovrebbero integrare la prospettiva ambientale e climatica nelle azioni volte ad assicurare la tutela dei diritti di ogni bambino e bambina, sostenendo le loro azioni di attivismo e il loro accesso alla giustizia. I bambini e le bambine dovrebbero essere adeguatamente informati rispetto ai rischi ambientali e climatici ed essere inclusi nei processi decisionali. Inoltre, il Comitato ONU per i diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza chiede che le attività del settore privato seguano procedure di dovuta diligenza che integrino l’analisi degli impatti delle loro operazioni sui diritti dei minori.

La strada per tutelare i diritti dei bambini e delle bambine gravemente colpiti dalla crisi climatica è ancora lunga, ma con l’adozione del General Comment n°26 abbiamo raggiunto un importante traguardo per i minori che in tutto il mondo fanno sentire la loro voce per limitare gli impatti del cambiamento climatico sulle loro vite, per chiedere responsabilità di fronte all’inazione e azioni immediate e coraggiose per rispondere alla portata della crisi climatica.

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