Giordania
In risposta alla crisi siriana, prosegue il nostro supporto ai minori rifugiati. Nei campi di Za'atari e Azraq abbiamo costruito quattro asili dove forniamo attività di gioco e di apprendimento per migliorare le capacità didattiche dei più piccoli e il loro sviluppo psicoemotivo. Lavoriamo con i genitori, e forniamo loro strumenti per sostenere lo sviluppo dei loro bambini e delle loro bambine a casa.
Investiamo in un nuovo modello di impresa sociale che darà vita a una rete di asili di qualità nei Governatorati di Amman e Zarqa, creando lavoro per le donne giordane più vulnerabili e nuove opportunità di educazione prescolare per i minori. Inoltre, abbiamo supportato il programma Coaching for Life che utilizza lo sport come strumento per migliorare il benessere psicofisico dei bambini e delle bambine siriani nei campi per rifugiati.
Siamo in Giordania dal 1985.
Emergenze
Dal blog
In Italia o nel mondo, sempre al fianco dei bambini
Nel 2021 abbiamo realizzato 365 progetti prendendoci cura soprattutto dei più indifesi, sempre al fianco dei bambini. Il nostro staff offre alle comunità aiuto concreto: scopri i nostri interventi in Italia o nel mondo.Epidemia di colera in Medio Oriente
I cambiamenti climatici, la mancanza di cibo e di accesso ai servizi sanitari hanno lasciato milioni di bambini in Paesi come Iraq, Libano e Siria in condizioni di salute critiche. In una settimana, in Libano i casi sono quasi raddoppiati.Libano: crisi e povertà fanno perdere la speranza ai rifugiati siriani
La disperazione li sta spingendo a intraprendere percorsi più rischiosi per assicurarsi la sopravvivenza. Il numero di richiedenti asilo che dal Libano hanno tentato il pericoloso viaggio è più che raddoppiato nel 2022.Mondadori a sostegno del futuro delle bambine
Il nuovo libro di Elena Favilli edito da Mondadori, “Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 donne migranti che hanno cambiato il mondo”, sosterrà tre asili nido in Giordania.Un racconto dal campo profughi di Zaatari
Il conflitto siriano dura da 7 anni. Francesca, una nostra collega, ha visitato Zaatari, uno dei campi profughi più grande al mondo nato all’inizio della guerra. Un’esperienza toccante che le ha dato ancora più forza per lavorare dalla parte dei bambini.